BIOMASSA 25 GENNAIO 2023

LA SFIDA DELL'ENERGIA  

Camera di combustione di una caldaia per l'alimentazione del teleriscaldamento.

Ormai il tema dell'energia riguarda tutti e diventa sempre più importante capire quali sono le iniziative che le amministrazioni pubbliche o i privati possono sviluppare per ridurre l'impronta sul pianeta.

La voglia di approfondire e la curiosità hanno spinto Syngroup in una profonda valle del nord Italia per visitare un impianto di teleriscaldamento alimentato a biomassa. Allacciate le cinture si sale in quota!

Abbiamo preso appuntamento con il responsabile dell'impianto per la tarda mattinata di un giorno infrasettimanale. In effetti l'impianto è in alta montagna a circa 1200 metri sul livello del mare e alimenta un paese di circa 1.700 abitanti con una forte impronta turistica capace di ospitare fino a 14.000 turisti. L'enorme variabilità del numero di ospiti ci fa pensare alle necessarie complicazioni nel gestire un fabbisogno di calore così variabile.

Il primo impatto è forte. Una montagna di legna tagliuzzata in attesa di essere inserita nel sistema di combustione. La legna è un buon combistibile per tre principali motivi: (a) non aumenta il livello globale di CO2 al contrario dei carburanti fossili; (b) è il prodotto di scarto dei boschi e se non raccolta può causare gravi incendi (c) è un prodotto "pulito" e biodegradabile rendendo poco rilevante la sua eventuale dispersione in ambiente.

Di contro è un combustibile "vivo" che cambia la propria composizione e umidità in funzione del luogo e della tipologia di scarto boschivo raccolto. Questa variabilità richiede competenze rilevanti nella definizione del mix destinato alla combustione. Legna troppo secca spinge la temperatura dei forni troppo in alto e troppo umida non permette il raggiungimento della temperatura operativa ottimale.     

Stoccaggio di materia prima - cippato.

L'impianto è decisamente moderno, composto da diverse camere di combustione indipendenti, economizzatori, scambiatori, filtri, camini e anche una turbina che genera energia elettrica. Il responsabile ci ha detto che non è stato facile avviare l'impianto e che hanno avuto bisogno di 2 anni per arrivare ad un buon livello di efficienza e stabilità.

La temperatura di combustione ottimale è nell'ntorno dei 600°C mentre i fumo che sono il veicolo con cui viene trasferito il calore dal combustibile al circuito dell'acqua è nell'intorno dei 900°C e la temperatura del circuito è compresa tra gli 80 e i 90°C. 

Caldaie di ultima generazione (2017) parte del sistema di produzione calore ed energia.

Il nuovo impianto è di tipo cogenerativo composto da una caldaia a biomassa e da un gruppo ORC (Organic Rankine Cycle) che trasfroma l'energia termica della biomassa in energia elettrica.

Turbina ORC (2017) 

L'approvigionamento del combustibile dal filera corta (boschi vicini alla centrale) permette alla società di gestione di garantire una fornitura a prezzi stabili anche con grandi variazioni del costo del gas e del petrolio importato.

SCRITTO DA

ANDREA SALA