18 OTTOBRE 2024

UNA MATTINATA DIVERSA: IL PURPOSE DAY

Il palco del Manzoni dominato dal colore verde... speranza?!

È venerdì, il cielo è plumbeo, piove ed è previsto anche lo sciopero dei mezzi: iniziamo bene. Oggi l'appuntamento non è in ufficio ma al teatro Manzoni per partecipare ad un evento della POLIMI Graduate School of Management.

I primi due grandi dubbi: come vestirsi? Portare o no la borsa del computer?

Alla prima domanda mi rispondo velocemente optando per giacca e cravatta, formale ma non troppo. Per la seconda ho qualche dubbio in più, so che il computer nella borsa non mi servirà ma ormai borsa, cavi, moleskin, astuccio, ombrello compattabile e altre cento piccole cose fanno parte della mia quotidianità. Senza mi sentirei un po' nudo.

Ok, sono pronto. Controllo sull'app dell'ATM l'orario di arrivo previsto della 52, non ho voglia di aspettare sotto la pioggia e passare tutta la giornata con il disagio dell'umidità dei tessuti che indosso... immagino già il clima caldo-umido del teatro generato da circa 800 persone. Non ricordo chi ma qualcuno mi disse che un essere umano scalda come una lampadina da 100 Watt. Il che significa che nel teatro, solo per l'effetto antropico sarà installata una "caldaia umana" da 80kW... che non è proprio poco.

Ma torniamo all'ATM: arrivo previsto in 15 minuti. Continuiamo bene! Vorrei arrivare al Manzoni con un po' di anticipo per sondare il terreno, per capire chi c'è, per annusare l'atmosfera. Inoltre è prevista la chiusura di alcune linee di mettopolitana dalle 8:45 e quindi meglio muoversi in anticipo. La 52 è in arrivo, scendo di casa, arrivo alla fermata e inizio il viaggio verso il Manzoni. Bicocca, Zara, Montenapoleone. Tutto secondo i piani a parte un leggero ritardo sulla tabella di marcia. Cammino fino al portico davanti al teatro dove mi accoglie un "codone" umano che mi ricorda quello di Linate del lunedì mattina. Continuiamo bene!

C'è molta gente ma non ne capisco i profili. Studenti, giovani "manager" (oggi son tutti manager) tiratissimi, altri vestiti da gita scolastica, ragazze al primo appuntamento, signore abituate ad eventi mondani, signori dai capelli bianchi, uomini, donne, ... insomma un minestrone di società che nell'insieme rende vivo e frizzante l'ingresso.

Presenza a tutto tondo: dalle macchinette del caffè nel foyer allo speach.

Al desk di registrazione mi chiedono il cognome... so già dove finiremo. "Sala", ah ce n'è più di uno, mi chiedono il nome, "Andrea", ah ce n'è più di uno, mi chiedono la data di nascita... finalmente, sono io. Ritiro quadernetto tipo moleskine molto bello e biro loggata con il titolo dell'evento. Il foyer (chissà perchè si chiama così, in francese significa "focolare") brulica soprattutto vicino al banco allestito con macchina del caffè Illy e biscottini burrosi. Per intenderci quelli che se inizi non finisci più di mangiarli. Non mi tiro indietro e accompagno il caffè con un bacio di dama (ok erano due) e poi mi devo rifare perchè durante il mio percorso universitario col cavolo che c'erano eventi così "ricchi" al più qualche raduno al trifoglio (per chi non lo sapesse il trifoglio è una struttura del campus Leonardo).

Arrivano anche Lorenzo e Laura, insieme ci spostiamo verso la sala anzi corriamo a prendere i posti. Fila B posto 293, quello con lo spazio davanti per far passare le maschere e anche ideale per entrare e uscire da teatro senza infastidire troppo i vicini di poltrona.

Ex CEO di IBM una pacatezza nell'esposizione quasi surreale

Inizia lo spettacolo, sì perchè è gestito proprio a modo di spettacolo. E allora via con gli interventi e le interviste: Ginni Rometty ex CEO di IBM con le sue continue ed interessanti "lesson learned", Nicola Monti CEO di Edison e Davide Zardo CEO di Schneider Electric Italia che trattano il teama fonti di energia e trasporto della stessa, Cristina Scocchia CEO di Illy Caffè (ora avete capito il perchè delle macchine Illy nel foyer) con le sue quattro intelligenze e Durren Rudkin con una bella rappresentazione sul peso degli stakeholders.

La grande differenza: to part (of something) oppure to be apart (from something) 

Dalle luci soffuse del teatro, dove ho ammirato la bravura dei relatori, mi sono ritrovato a confrontarmi con esperti di settore nei due foyer del Teatro Manzoni. Le presentazioni, pur interessanti, sono state quasi eclissate dagli incontri informali, durante le pause caffè. Conversazioni stimolanti con persone provenienti da mondi diversi mi hanno permesso di ampliare la mia rete di contatti e di scoprire nuove opportunità di collaborazione. È in questi scambi spontanei che nascono le idee più innovative. Torno al lavoro con la consapevolezza che la giornata non è stata solo un'occasione di aggiornamento professionale, ma anche un'opportunità per costruire relazioni significative.